Questo processo, soprattutto in un percorso master, deve ripetersi periodicamente durante tutto il periodo del programma. Non si deve trattare necessariamente di esami con valutazioni finali (che determinano veri e propri stati ansiogeni nella maggior parte degli allievi) quanto semmai in un vero e proprio processo di autovalutazione, dove il partecipante è messo di fronte alla propria responsabilità di auto-giudizio in relazione alla correttezza dei test e delle esercitazioni svolte, consapevole del fatto che l’investimento sostenuto per la partecipazione al master non avrà il solo effetto di assicurargli il rilascio di un attestato ma piuttosto anche l’eredità di una preparazione spendibile sul mercato del lavoro.