Non essendo mai stata  messa a punto una regolamentazione precisa capace di disciplinare l’uso del termine master, spesso alcuni enti formativi associano il termine anche a percorsi di studio che durano pochi giorni. E’ indubbio che situazioni del genere potrebbero rivelarsi limitate rispetto alla qualità della proposta formativa, ma bisogna anche prestare attenzione alle situazioni opposte, cioè a quei master che invece durano troppo, perchè caratterizzati da un programma eccessivamente accademico se non addirittura generico.
Rispetto a questo è sempre assolutamente importante ricordare che con il termine “Master” si deve intendere un percorso che permetta ai partecipanti di acquisire competenze specifiche e di alto profilo professionale in un determinato settore, e che sappia offrire un giusto ed equilibrato connubio tra i contenuti del programma (privilegiando gli aspetti pratici rispetto a quelli nozionistici), la provenienza del corpo docente e il numero di lezioni: ingredienti perfetti nell’evitare agli studenti inutili ‘maratone formative’ che costringono gli stessi e le loro famiglie a sostenere investimenti eccessivamente onerosi, sia in termini economici che temporali.
E’ indubbio che il fattore ‘tempo’ rappresenta una delle caratteristiche più difficilmente valutabili. Di certo occorre che lo studente sia in grado di fare i conti precisi con l’effettiva disponibilità di tempo a sua disposizione per il corso di studio prescelto. Ad esempio, chi lavora dovrebbe optare per i programmi serali o per i week-end, magari acquisendo testimonianze sulla loro efficacia.