Se la comunicazione consta di due elementi, inscindibili seppure distinguibili, ovvero di contenuto (ciò che si dice) e di relazione (come lo si dice), anche le problematiche connesse alla relazione tra le persone possono essere distinte in:

  • contrasti: "difetti" di comunicazione riconducibili alla dimensione di contenuto, ovvero divergenze di opinioni;
  • conflitti: "difetti" di comunicazione afferenti alla dimensione della relazione. In queste situazioni, il contenuto della comunicazione passa in secondo piano poiché la relazione si sposta prevalentemente sulla relazione, dunque sul 'come' si sta comunicando e non tanto sul 'cosa'. Il conflitto attiene di più alle differenze soggettive e o di personalità di chi si confronta.

Nel momento in cui ci troviamo di fronte ad una situazione relazionale critica è molto importante saper, innanzitutto, distinguere su quale piano – contenuto/relazione - si sta sviluppando la problematica, ovvero se siamo di fronte ad un contrasto oppure ad un conflitto.

Una situazione conflittuale tra due persone può essere generata da diverse cause, ed in particolare dalla presenza di:

  • Soggetti litigiosi: persone che sul piano caratteriale, per propria indole, sono predisposte al conflitto, ovvero tendono a generare situazioni relazionali di tipo conflittuale, al di là del contenuto di comunicazione trasmesso;
  • Scarsità di risorse: alcune situazioni di conflitto possono essere generate da una scarsità di risorse (ovvero da situazioni in cui una persona necessità di un qualsiasi tipo di risorsa (es. soldi, tempo, spazi, cibo, ecc.) che però non gli viene data;
  • Lotta di potere: nella relazione tra due persone possono essere distinti due piani: piano verticale, quando tra le due persone c'è un  rapporto di coordinamento e o supervisione; piano orizzontale, quando le due persone sono legate da un rapporto paritario di collaborazione o di diversificazione nei compiti. La disparità di piano diventa potenzialmente conflittuale quando genera una lotta di potere in cui uno intende prevaricare l'altro o si sente più importante e o indispensabile a scapito dell’altrui posizione;  
  • Invasione: il conflitto può essere generato anche dall'invasione da parte dell'altro del proprio ambito spaziale, di ruolo professionale, ecc. , ovvero quando si verifica un'invasione del proprio ruolo prossemico e/o psicologico;
  • Disconferma: il conflitto interpersonale può essere generato anche da un atteggiamento di disconferma dell'altro, ovvero da un atteggiamento di indifferenza che significa la mancata riconoscenza dell'esistenza dell'altro;  
  • Differenza di bilancio: una situazione potenzialmente conflittuale può scaturire quando una persona presume di aver maturato un credito nei confronti dell'altro che però non gli viene restituito. (Ad esempio: “con tutto quello che ho fatto io per te….”) Questa situazione è particolarmente pericolosa perché le due persone possono avere due percezioni diverse rispetto alla propria posizione reciproca. 
  • Altre cause comuni possono essere: valori e atteggiamenti differenti,  comunicazioni disfunzionali, divergenze di interesse, percezione e giudizi grado di interdipendenza,bisogno di consenso, ambiguità delle responsabilità.
A cura della Dott.ssa Margherita Ciciarelli, Psicologa e Psicoterapeuta