Conseguenze fisiche e mentali della crisi
L'organismo percepisce una situazione di allarme, come un imminente licenziamento, ed attiva delle risposte psico-fisiologiche che mirano ad affrontare la situazione. Tuttavia, non riuscendo a trovare una soluzione al disagio psicologico, il corpo entra nella cosiddetta fase di "esaurimento". Tale fase, se mal gestita, conduce ad una condizione di stress cronico. Insonnia, stanchezza cronica, tachicardia, emicrania, abbassamento delle difese immunitarie sono la risposta fisica più immediata alla crisi interiore. Oltre a questi fastidi, sono diversi i malesseri che si possono avvertire, dall'ansia generalizzata fino agli attacchi di panico. In molti, invece, più che in queste esplosioni di panico, questa costante instabilità si traduce fisicamente in una condizione di perenne agitazione. Inoltre, la presa di coscienza di essere in balìa degli eventi, di non poter essere artefici del proprio destino, conduce ad una condizione d'ansia, in cui il mondo rappresenta una minaccia, e ad essere soggetti a continui sbalzi di umore.
Le notizie che ogni giorno leggiamo sui giornali o apprendiamo dalla tv non sono di certo tra le più rosee. Inevitabilmente queste notizie negativo hanno un impatto dello stesso tipo sulla nostra mente. Prevalgono ansia e preoccupazione, fino a che non si innesca un circolo vizioso di pessimismo e negativismo. In tal modo viene meno la propria voglia di mettersi in gioco, di provare, di sperimentarsi, in quanto ci si autoconvince di una mancanza di prospettive e di possibilità. Quando la persona si costruisce una credenza, anche se inconsapevolmente, oriente i suoi comportamenti in modo da confermare quella stessa credenza (profezia che si auto avvera). La mente amplifica solo gli aspetti negativi, non riuscendo più a vedere quelli positivi. Si ha quindi una proiezione distorta delle realtà, dalla quale progressivamente ci si allontana. E' cosi che la persona diventa rinunciataria in partenza e, ritenendo che non ci sia alcuna via d'uscita, smette di cercarla.
A cura della Dott.ssa Margherita Ciciarelli, Psicologa e Psicoterapeuta
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