Il mondo delle startup italiane è stato caratterizzato da un periodo molto florido, che ha portato fino ad oggi a ben 3883 aziende iscritte nella sezione delle start-up innovative in Italia. Alta la concentrazione in Lombardia con oltre 800 aziende iscritte, seguite dall’Emilia Romagna e dalla regione Lazio.  Ma tra queste, quali sono state le start up milionarie? In tutta Italia le start up di questo tipo sono 13 (tutte nate tra il 2008 e il 2009), ormai non più iscritte per legge nella sezione start up innovative del registro delle imprese della Camera di Commercio. Moltissimi nomi noti. Sardex, la moneta virtuale di Carlo Mancosu e Gabriele Littera. Sono diventati grandi anche gli aerei ultraleggeri di BlackShape, quasi come un simbolo di un’Italia che sa fare innovazione nonostante tutto. Altre storie diventate un po’ un’icona delle startup italiane, tra le quali ricordiamo anche VisMederi, BookRepublic, Lean Product, Acoma, Crestoptics, XGlab. Ma per diventare una start up di successo e poi  trasformarsi in breve tempo in un’azienda con un fatturato alto, la ricetta non è certo semplice. Le parole chiave sono “innovazione” e “idee buone” che non necessariamente richiedono investimenti da capogiro e rilevanti supporti finanziari. Tale considerazione è importante, perché sfata la convinzione che ci sia una  preclusione degli investimenti stessi a chi non disponesse di rilevanti risorse finanziarie o non ha facile accesso a quegli strumenti di capital venture, nati per essere tali solo a chi frequenta i salotti della grande finanza . Sebbene questi rappresentano ancora dei seri ostacoli in Italia ad un facile ingresso nel mercato delle “start up”, desideriamo tuttavia aprire una speranza  a chi è portatore di un’idea originale, perché la rete internet ha ormai di fatto aperto molte barriere culturali nel nostro Paese, lasciando di fatto i medi e piccoli startuppers italiani nella condizione di accedere a nuove forme di finanziamento (come il microcredito) e di servizi a sostegno delle imprese per presentarsi agli investitori (black angels, crowdfunding ecc.). nel modo migliore. Generare un interesse di tipo economico su un’idea d’impresa non risulta essere cosa facile. Nel precedente articolo abbiamo raccontato come sia necessario strutturare l’idea progettuale, capace di raccontare l’idea di business; in questo articolo, invece,  vi sintetizziamo di seguito gli errori più comuni che si commettono nella costruzione e nella presentazione di un pitch per una nuova idea di business:  

1.       Introduzione: essere sicuri che chi ci ascolta possa comprendere velocemente su cosa si sta lavorando.

E’ necessario, quindi, curare al meglio la comunicazione in questa fase. Per chi è da molto tempo coinvolto nell’idea progettuale risulta  quasi naturale raccontare il proprio progetto; questo però non deve andare a discapito della completezza e della chiarezza della presentazione. Quando preparate un pitch, cercate di “fare le prove” con chi non conosce l’idea e può darvi un feedback diretto su cui tarare la presentazione. La prima regola è sempre gestire le obiezioni in anticipo.

2.       Progressi: devi conoscere i numeri (business plan alla mano)

Uno degli errori più comuni è quello di presentarsi agli investitori senza avere una conoscenza approfondita degli elementi del business plan del progetto. Il business plan, soprattutto se fatto bene, è un altro elemento di vantaggio per dare concretezza al progetto davanti agli occhi di chi vuole investire in una nuova e giovane realtà aziendale.

3.       Dimensione del mercato: partire da un’analisi ideale del mercato di riferimento, senza soffermarsi su elementi concreti e di testing

La vostra start up è innovativa perché risponde ad un’esigenza reale di mercato. Questa è una considerazione da non dimenticare quando siamo al punto di dover descrivere il mercato di riferimento. La presentazione dei dati di mercato deve essere quanto più realistica, meglio se supportata da brevi fasi di testing.

4.       Approfondimenti: ricordare che bisogna far capire qualcosa che potrebbe essere contro intuitivo

Il pitch deve essere strutturato in maniera efficace, offrendo anche  elementi di approfondimento, proprio per superare quelle obiezioni naturali, che posso scaturire da idee di impresa non prontamente intuibili. Coinvolgere il proprio pubblico di investitori nell’idea d’impresa è l’arma a vostro vantaggio.

5.       Team: le competenze del team devono essere integrate in maniera univoca ed idonea al business di riferimento

Una parte della presentazione deve essere dedicata anche alla composizione del team, per raccontare come le competenze delle persone che lo compongono siano ben integrate.

6.       Chiedere soldi

Evitare di avanzare questa richiesta al primo incontro. L’incontro con gli investitori deve avere come primo obiettivo la costruzione di una relazione di fiducia, a cui può seguire un successivo appuntamento per valutare insieme l’interesse per l’idea di business.