Legandomi alle osservazioni fatte in un altro post sui tempi che cambiano e sulla necessità di cambiare se stessi rimettendosi in gioco puntando sulla propria competitività professionale (Cambiamento e Competenza nella Gestione del Personale e nella Consulenza del Lavoro), ritengo che sia indispensabile porre la massima cura al continuo aggiornamento professionale, che non può limitarsi ad un mero reperimento della sola nozione di base - magari ricavata da un uso di internet non sempre esaustivo ed attento all’attendibilità delle fonti – ma che piuttosto deve basarsi su un percorso strutturato di formazione e confronto con colleghi in grado di condividere la propria esperienza aziendale, specialmente se maturata in contesti complessi.

Da quando ho la fortuna di poter svolgere anche attività di docenza nei Master di Direzione del personale, Amministrazione del personale e Giurista d’Impresa, e di portare in aula il mio vissuto lavorativo, fatto di anni di Gestione Risorse Umane e Relazioni Industriali nei settori bancario - assicurativo e affini, ho potuto toccare con mano quanto sia forte l’esigenza, anche da parte di professionisti che già si confrontano con le tematiche giuslavoristiche, di accrescere la propria preparazione specifica, affrontando insieme al docente tutte quelle problematiche applicative pratiche poste da una legislazione complessa, mutevole ed ipertrofica, spesso poco funzionale rispetto alla semplicità di cui, invece, avrebbe bisogno chi opera ogni giorno nel settore.

In questo senso, ho riscontrato un grandissimo interesse da parte dei colleghi (soprattutto consulenti del lavoro o aspiranti giuristi d’impresa) con i quali, negli ultimi incontri didattici dedicati a normativa del lavoro e contrattualistica, abbiamo avuto modo di analizzare le rilevanti ricadute operative determinate, in particolare, dalla recente L. 92/2012;  uno scambio particolarmente vivace e fruttuoso che, partito con una trattazione teorica delle novità legislative introdotte, si è poi sviluppato attraverso lo studio e la risoluzione dei casi concreti posti a ciascuno di noi dalla pratica quotidiana all’interno dell’azienda o a contatto con i clienti, in un reciproco e proficuo arricchimento esperienziale. 

Anche attraverso la partecipazione a questi incontri, infatti, si è ulteriormente consolidata in me la convinzione che solo la cultura della competenza, “filo di Arianna” nei labirinti sempre più intricati del nostro contesto di riferimento, può farci rispondere in modo pienamente adeguato alle esigenze dei nostri interlocutori e, ulteriormente, può consentirci di cogliere quelle poche opportunità professionali che il mercato attualmente offre; in sintesi, un fattore sempre più decisivo che nessuno di noi può considerare acquisito una volta per tutte, e soprattutto una sfida che nessuno di noi può permettersi di perdere. 

Personalmente, non conosco altro modo di adattarsi al cambiamento, che non quello di puntare su sé stessi e sulla qualità della propria conoscenza e preparazione. Del resto, come dicevano i vecchi Capi del personale (beati loro !): “più sai, più vali”.