I giovani soprattutto, piuttosto di accontentarsi di un impiego poco gratificante, non pertinente al proprio percorso, devono diventare più competitivi, perfezionandosi con master specialistici che diano la possibilità di fare degli stage.  Affinché qualcuno investa su di loro i giovani devono innanzitutto investire su se stessi. Quella di poter realizzare i propri sogni non deve essere una illusione, ma un obiettivo in cui credere e da portare a compimento.

Il fatto di aver perso un lavoro o di non riuscire a trovarne uno può portare, senza che la persona se ne renda conto, a isolarsi dalla rete di colleghi  costruita fino ad ora e ad adottare un atteggiamento di chiusura nei confronti del mondo. Talvolta, questo comportamento è accompagnato dal desiderio di non svelare agli altri le proprie debolezze, le proprie paure o preoccupazioni in quanto l’emozione dominante diventa la vergogna e la paura del giudizio degli altri.  In realtà, come accennato prima, rispetto alla profezia che si autoavvera, atteggiamenti di chiusura verso il mondo non fanno altro che incrementare il senso di solitudine e la visione pessimistica della situazione che si sta vivendo, trovando una conferma del fatto che non esiste una via d’uscita. Costruire o ri-costruire una rete di contatti, in quanto  aumenta la probabilità di trovare opportunità lavorative, condividere e realizzare progetti, nonostante la persistente crisi economica

A cura della Dott.ssa Margherita Ciciarelli, Psicologa e Psicoterapeuta
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