Attrarre il talento in azienda

Soprattutto in un contesto post pandemico, in cui le aziende sono impegnate nel rilancio, serve avere i migliori talenti a disposizione su cui puntare.

Non possiamo ancora smettere di parlare di pandemia. La nuova normalità di cui tanto si è discusso è anche questo, ammettere che c’è un prima e un dopo pandemia che si riflette nella maggior parte delle nostre azioni. Le Risorse Umane non fanno eccezione. Se le aziende hanno dovuto far fronte a mesi difficili e pieni di incertezze, il mercato del lavoro ha subito le pesanti conseguenze di una crisi inaspettata.

Ora però c’è il risvolto della medaglia, c’è da iniziare a guardare al futuro con prospettive ottimistiche, con una visione di lungo termine, con la consapevolezza che la ripartenza non solo è possibile, ma doverosa. Ed è proprio qui che si creano nuove opportunità, opportunità in cui il capitale umano può in larga parte fare la differenza. Si torna a parlare di talento, perché ce n’è davvero bisogno, perché è tempo di recuperare terreno, tornare ad essere competitivi, cambiare e riportare l’economia a guidare la crescita.

Sul talento, però, è anche tempo di fare delle riflessioni, che partono inevitabilmente dalla pandemia e da quello che ci ha lasciato. Negli ultimi mesi si è molto parlato di Grandi Dimissioni, di un fenomeno - un altro, sebbene di tutt’altra natura - che nessuno poteva prevedere e che sta interessando una fetta significativa di Risorse Umane. Uno studio diffuso da Microsoft parla addirittura di un 40% della forza lavoro che intende dimettersi entro la fine di questo 2021.

La crisi da un lato spaventa, ma dall’altro non lascia indifferenti. Le persone hanno iniziato a farsi domande, dal senso della vita a quello del lavoro e le risposte, evidentemente, non trovano riscontro nei modelli di lavoro tradizionali. In che modo tutto questo impatta sul talento? Già prima del Covid-19 i talenti, soprattutto per determinati settori e qualifiche, scarseggiavano e le aziende impostavano i loro modelli e le loro strategie di selezione per assicurarsi di scegliere i candidati migliori.

Ebbene, oggi questi candidati hanno le idee molto chiare su cosa vogliono, su quali aziende sono in linea con le loro aspettative, ma soprattutto su come deve essere il luogo di lavoro in cui vale la pena investire il proprio talento e ancor di più il proprio tempo. Il tempo, da sempre risorsa scarsa e non moltiplicabile, o meglio ancora la qualità del tempo ha un peso importante nella scelta del lavoro.

Cosa cerca il talento

Parlare solo di smart working o work life balance è riduttivo. Sono sicuramente argomenti importanti, ma rappresentano solo una parte di un modello globale di approccio al lavoro che sta cambiando, che si sta adattando a nuove esigenze, a nuovi modi di agire, a nuovi comportamenti. Forse il concetto che abbraccia più ad ampio raggio questo cambiamento in atto è: flessibilità.

Finalmente, infatti, abbiamo tutti preso coscienza di quanto il lavoro impatti la nostra vita e quanto ci sia di personale nel professionale. Scindere nettamente queste due sfere è difficile, forse non è nemmeno possibile o, semplicemente, non è la soluzione, non sempre e non per tutti. La flessibilità, però, è quella caratteristica unica che ha il potere e la forza di modellarsi su una situazione specifica, senza necessariamente voler essere un modello a tutti i costi.

Questo non si traduce in anarchia o caos, bensì in rispetto. E il rispetto, di conseguenza, fa sentire le persone valorizzate e questo innesca un circolo virtuoso fatto di benessere, maggiore produttività, attenzione ai dettagli, stimoli continui. A beneficiarne non è solo il talento, ma tutta l’organizzazione in cui è inserito.

Ripartiamo dalla selezione, innovando

Il cambiamento è fatto di tanti elementi, che vanno ripensati e riprogettati per ricostruire, rifondare qualcosa che non può più essere la copia di ciò che conoscevamo prima.

Per attrarre il talento, consapevoli di quello che vuole e di quello che può dare, serve quindi ripartire dalla selezione, innovando i processi. L’adattamento a un nuovo modello, infatti, non può che iniziare dal principio e la selezione è quel passaggio fondamentale in cui un’azienda si svela per ciò che è, quella Employer of Choice che si portavoce di una cultura e di spazi di lavoro capace di attrarre il talento appunto.

L’innovazione trova la sua naturale espressione nelle tecnologie che abbiamo oggi a disposizione e che si stanno adattando a nuovi processi di selezione che mettono la persona al centro, che si adattano ai linguaggi, alla Candidate Journey e alle esigenze di chi il lavoro lo sta cercando e non solo ed esclusivamente di chi lo offre. La tecnologia oggi è molto evoluta, forse ancora poco conosciuta, e non è sempre facile capirne i vantaggi fino in fondo.

Eppure la tecnologia è già qui, la usiamo già ed è destinata a rimanere. Iniziare ad utilizzare i giusti strumenti e le giuste tecnologie è un vantaggio per le aziende, che sapranno meglio di altre soddisfare i criteri di selezione richiesti dal mercato.


A cura di A. Pedrini, Country Manager di CleverConnect in Italia e Docente in area HR, Lavoro, Paghe e Sviluppo.

Questi ed altri temi sono affrontati nei Master in area HR, Lavoro, Paghe e Sviluppo

Ultima modifica il 22/12/2021

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