A cura della Redazione di MELIUSform Business School

La recente pandemia ha portato al centro dell’attenzione, in tutti gli aspetti della vita, gli strumenti digitali. Abbiamo imparato a fare tutto “a distanza”, persino ordinare la spesa e festeggiare i compleanni in videochiamata di gruppo. Abbiamo imparato a lavorare in smart working, a condividere informazioni e documenti con i colleghi attraverso gli strumenti del web. Abbiamo preso confidenza con delle risorse che esistevano già e già utilizzavamo, ma con le quali non avevamo così tanta dimestichezza e delle quali non conoscevamo a fondo le possibilità.

Il mondo della formazione non ha rappresentato un’eccezione. E così, oggi che si sta lentamente andando verso uno scenario nuovo, che non avrà più le restrizioni della pandemia, ma che al contempo non potrà ignorare quanto abbiamo vissuto e appreso in questi ultimi due anni, tutti i settori si trovano a fare i conti con una riorganizzazione.
Nel mondo della formazione, l’e-learning ha rappresentato la soluzione che ha consentito alle Business School (e più in generale a tutti gli Enti di formazione) di portare avanti le loro attività, ed alle persone di poter trovare risposta alle proprie esigenze formative e professionali, senza andare in aula “fisica”. Le piattaforme sono state migliorate, customizzate per rendere ottimale l’esperienza formativa. Il domani che ci aspetta non lo conosciamo, ma sappiamo per certo che, anche col ritorno della formazione in aula tradizionale, quello che abbiamo appreso in questo momento storico ce lo porteremo dietro come un’alternativa che semplificherà l’accesso alla formazione ai fuorisede, a chi non ha modo di spostarsi per le lezioni, persino a chi vuole coniugare l’esperienza di un master con la vita professionale o familiare.

L’e-learning esiste da due decenni circa, ma oggi non è più una formula alternativa e per certi versi “minore” delle lezioni in aula; è, invece, una modalità erogativa di pari dignità e valore rispetto alla formula tradizionale.
Peraltro, se ci pensiamo bene, l’utilizzo degli strumenti digitali è oggi predominante in molte funzioni aziendali. Formarsi attraverso gli stessi strumenti, quindi, non è un surrogato della lezione frontale, ma è una formula anche più “realistica” rispetto alla vita professionale. Basti pensare, ad esempio, che nella funzione HR delle aziende è entrata prepotentemente una nuova figura, il Digital HR Manager, così come nel Marketing ormai non si può più prescindere dalla comunicazione sui social e sul web.

L’e-learning dunque, è il nostro presente ed il nostro futuro.

Dietro l’etichetta di E-Learning si nasconde però l’insidia di una modalità erogativa che può essere qualitativamente profondamente diversa di caso in caso.
Innanzitutto occorre distinguere l’e-Learning “live” da quello “on-demand”:

  • Il primo, come dice la parola stessa, viene erogato "in diretta" e richiede la connessione dei partecipanti ad una determinata ora e quasi sempre con una dotazione minima di software e attrezzature (cuffia e microfono); il vantaggio di una scelta di questo tipo sta nella possibilità di interagire in tempo reale, fare domande, prendere parte alle esercitazioni in contemporanea. 
  • La formazione “on-demand” invece può essere fruita "in registrata", in qualunque momento. Si può interrompere, rivedere, eccetera. Non richiede una dotazione specifica di software o attrezzature ma solo la connessione ad internet. Lo svantaggio di questa formula sta nell’impossibilità di interagire in tempo reale col docente e gli altri partecipanti.

Se negli anni passati la formula on-demand era quella che aveva riscontrato maggiore successo sul mercato sia nazionale che internazionale, sia per la facilità di utilizzo e sia perché lascia libero l’utente di seguire il corso gradito nei tempi, nei luoghi e con i dispositivi preferiti (PC, Tablet, SmartPhone, ecc.), oggi la situazione è cambiata, e la “confidenza” che tutti abbiamo costruito coi sistemi digitali ha portato una maggiore attenzione sui percorsi in Live Streaming, che consentono l’interazione come l’aula tradizionale.

La scelta tra l’una e l’altra formula dipende dalle esigenze e preferenze di ciascuno; chi conosce già la materia e desidera un approfondimento potrebbe scegliere un percorso on demand, che consenta di aggiungere informazioni e conoscenze al proprio bagaglio formativo. Chi invece ha l’esigenza di costruirsi un profilo professionale dopo gli studi universitari, o chi già lavora nel settore e necessita di una crescita professionale, e di acquisire un know how fatto di strumenti pratici, dovrebbe orientarsi su un master erogato in modalità “live streaming”.


Tuttavia, in entrambi i casi è molto importante la qualità del prodotto, dei contenuti, della piattaforma, dei docenti coinvolti. La complessità del mezzo, infatti, richiede un’ottimale combinazione tra professionalità dei docenti impiegati e validità didattica dei contenuti, da un lato, e alta innovazione digitale e tecnologica dall’altro. Tanto per essere più chiari, un conto è acquistare un prodotto formativo on-line, formato da slide che scorrono (più o meno animate) sullo schermo del proprio PC con una voce fuori campo che spiega più dettagliatamente i contenuti delle singole slide ed un conto è la possibilità di accedere ad una vera e propria lezione on-demand, con il video del docente in alta qualità sincronizzato con slides animate e con molteplici funzionalità accessibili direttamente dal frame work della video lezione (es.: stampa del materiale didattico, bibliografia, funzione avanti e indietro nel pannello di controllo, inserimento appunti e segnalibro, test di verifica e conseguente stampa dell’attestato di frequenza, ecc.); ancora diverso è scegliere un percorso formativo erogato in tempo reale, con la possibilità di vedere e sentire il docente, seguire le slide ed il materiale didattico (che il docente gestisce direttamente, sul momento) e di poter interagire, fare domande, prendere parte alle discussioni ed esercitazioni, fare lavori in gruppo con gli altri partecipanti, il tutto utilizzando microfono, webcam, eccetera.

 

Peraltro, se la Business School potesse contare su prodotti on-demand che ripercorrono tutta l’offerta formativa in aula e in live streaming e anche altri corsi on-line che entrano nel dettaglio delle materie offerte con opportuni casi aziendali e best practice raccontate da testimonial di primari Studi Professionali e di grandi aziende leader del settore, avrebbe il grande privilegio di poter offrire tutti gli eventi formativi "in aula" con l’aggiunta di:

  • far recuperare (on-line) le lezioni già svolte, qualora il partecipante - per vari motivi - fosse impossibilitato alla frequenza in aula, consentendogli di rispettare la continuità del programma didattico;
  • permettere l’approfondimento di alcune tematiche, qualora per il partecipante fosse stato particolarmente difficile la comprensione dell’argomento trattato in aula (avrebbe attraverso lo strumento on-line la possibilità di risentire la lezione e metabolizzare i nuovi concetti, rispettando con serenità e senza ansia i suoi tempi di apprendimento);
  • ricevere l’aggiornamento di alcune tematiche trattate in aula con l’intervento di professionisti e manager esperti.
  • creare una community con lo scambio delle informazioni e la rielaborazione individuale degli argomenti trattati. La logica è quella dell’apprendimento collaborativo, ovvero raccogliere le best practice dei docenti e condividerle con le proprie esperienze.

In questo modo il percorso didattico assumerebbe quei connotati di formazione "blended" che probabilmente, nel prossimo futuro, faranno la differenza tra un master/corso e un altro.

Anche le aziende, al loro interno, sentono l’esigenza di gestire al meglio i processi di knowledge management, pertanto qualora si disponesse di una piattaforma E-Learning avanzata si favorirebbe l'interazione ed il confronto fra colleghi, permettendo lo sviluppo del know-how interno. Questo patrimonio di conoscenze diventerebbe un asset aziendale di grande valore, che spesso non viene sfruttato al meglio proprio per la poca comunicazione fra le persone che condividono ambiti e progetti.

Dal momento che sociologi ed economisti parlano sempre di più di società della conoscenza, non è un caso vedere che oggi alcune Business School siano maggiormente tese ad investire in un sistema di e-learning per migliorare la propria offerta commerciale, dimostrando uno spirito innovativo e lungimirante, qualità intangibili ma necessarie per chi osa guardare “oltre” il presente.
Ovviamente quanto detto deve essere ben visibile e chiaro nella scheda del prodotto formativo, in modo da rendere trasparente l’informazione per l’utente, meglio ancora se oltre al dettaglio delle specifiche del corso on-line sia resa possibile la visione di una “demo”.
 

Ultima modifica il 18/10/2021