A cura di G. Martinelli (partecipante in area Marketing

I primi nati con la tecnologia tra gli anni tra il 1997 e il 2012 inizialmente venivano chiamati "Homeland generation" poiché, essendo cresciuti dopo l’11 settembre, periodo di paura e sfiducia, si pensava potessero essere più diffidenti a viaggiare e che quindi preferissero restare a casa. Ad oggi, invece, vengono chiamati Zoomer o GenZ poiché la loro vita è inevitabilmente influenzata dalla rivoluzione nel settore elettronico di consumo. Un' ulteriore accezione è anche iGen per sottolineare la loro vicinanza con la tecnologia high-tech.

È doveroso analizzare questa nuova generazione da parte dei marketers poiché rappresentano già una nuova tipologia di consumatori e non è possibile adattare a loro gli insight e le strategie che vengono usate per i millennials. Per la GenZ il rito di passaggio da infanzia ad adolescenza è rappresentato dal possesso di uno smartphone. I giovani, infatti, non fanno distinzione tra la vita online e quella reale: la loro è una “onlife”, cioè vivono in continua interazione tra la realtà virtuale e quella materiale. È importante quindi capire come mai questa generazione si differenzia così tanto da quella della GenerazioneX (1965-1980): quali sono le loro caratteristiche principali? Su cosa è necessario focalizzarsi per catturare la loro attenzione?

A differenza della GenX che ha fatto molto per volersi distinguere dai loro genitori (chiamati Boomer), cercando l’indipendenza e la realizzazione personale, la GenZ vuole seguire le orme lavorative familiari poiché sono cresciuti in un ambiente domestico che ha permesso uno sviluppo del rispetto e della fiducia reciproci anche grazie ad una comunicazione bilaterale. Non si può non considerare anche il fatto che questa generazione sia multiculturale e con ideali che non possono prescindere dal supporto per i valori LGBTQ+ e quindi dalla gender equality. Avendo anche un’ottica globale sono molto sensibili alle tematiche ambientali. È una generazione che si interessa molto alla carriera e alla stabilità finanziaria, sono proiettati ad una crescita all’interno di un’azienda e nella scelta del lavoro danno più importanza alla soddisfazione personale e al rapporto con i colleghi/dipendenti rispetto al guadagno. È emerso, inoltre, che tendono ad essere più parsimoniosi rispetto ai genitori anche perché, avendo una visione più globale, tendono ad essere più realistici ed esigenti per quanto riguarda qualità e servizio. Attraverso le tecnologie che hanno a disposizione tutti i giorni non è possibile che questa generazione non vada a ricercare sul web ciò che possa rispecchiare le proprie aspettative nel migliore dei modi. Va da sè, dunque, che l’asticella continui ad alzarsi e che per le aziende risulti sempre più difficile fidelizzare i nuovi clienti.

È una generazione caratterizzata dal multitasking su diversi dispositivi, quindi una comunicazione diversificata su più canali è ciò che renderebbe più facile il raggiungimento di un prodotto o servizio a questi consumatori. È anche vero, però, che hanno uno span di attenzione che si aggira attorno 8 secondi e di conseguenza, per esempio, per lo studio prediligono la carta stampata. Infatti se le pubblicità vengono fatte tramite volantini, cartoline o annunci di riviste, essendo un qualcosa di fisico, permettono di dare più tempo alle GenZ per analizzarle. In generale tutto ciò che è tangibile offre un modo pratico per valutare la qualità di un prodotto o servizio, il che è correlato anche alla preferenza di questa generazione per i negozi fisici. È necessario per un brand oggi capire come sfruttare al meglio le caratteristiche di questa generazione per farsi notare visto che sta entrando nel mondo del lavoro e costituisce una percentuale sempre più alta dei consumatori complessivi. È fondamentale creare nuove strategie per soddisfare le loro esigenze, quali ad esempio:

  • Mostrare i retroscena: essendo una generazione cresciuta con Snapchat e Instagram non è sufficiente la foto statica, ma vogliono conoscere chi c’è dietro l’azienda.
  • Spiegare cosa si sta facendo per cambiare il mondo: come detto in precedenza sono molto sensibili a questa tematica, perciò oltre ad avere un buon programma di Corporate Social Responsibility è necessario mostrare ciò che si sta facendo concretamente.
  • Accantonare momentaneamente il sito: questa generazione è “social-centrica” quindi è necessaria prima di tutto una social media policy chiara ed efficace.
  • Non focalizzarsi sulla fidelizzazione: sono consumatori nomadi, diversificano spesso i brand da cui acquistare.
  • Non concentrarsi su un solo social: è necessario sperimentare, essere flessibili e sempre aggiornati sulle nuove tendenze, ma senza forzature perchè il tutto deve essere fatto con spontaneità.
  • Riprendere il print marketing: come detto in precedenza la GenZ ha una preferenza per ciò che è fisico. Inoltre, non essendo più molto usato, viene visto come un qualcosa di non tradizionale, cattura l’attenzione e allunga il ciclo di vita di un messaggio marketing.
  • Valutare la possibilità di offrire delle esperienze sensoriali e delle co-creazioni: come il neuromarketing insegna, gli acquisti vengono fatti prima con i sensi e dopo con la ragione quindi la tangibilità e la personalizzazione hanno un valore fondamentale

Ci sono molte cose che un brand deve prendere in considerazione quando fa marketing per la GenZ. Le cose più importanti da ricordare sono che amano interagire con i marchi e che, essendo costantemente agganciati agli smartphone, spesso si può sfruttare l’interazione per migliorare la loro esperienza e percezione del marchio sui social media.

Sitografia

  • https://www.business.com/articles/nicholas-brown-generation-z-and-the-future-of-print-marketing/
  • https://www.insidemarketing.it/glossario/definizione/generazione-z/

​Questi ed altri temi sono affrontati nei Master in Marketing Management

 

Ultima modifica il 08/02/2021