Progettare un’esperienza soddisfacente per il candidato in fase di selezione è la chiave per scegliere tra i migliori talenti sul mercato.

A cura del Dott. Andrea Maria Pedrini, Country Manager di CleverConnect in Italia e Docente in area HR, Lavoro, Paghe e Sviluppo.


Oggi sappiamo molte cose sul comportamento dei candidati. La ricerca di lavoro si svolge prevalentemente online e questo ci permette di raccogliere dati preziosi per perfezionare, ottimizzare e anche ri-progettare completamente le strategie e i processi di selezione proprio grazie alle informazioni che ricaviamo lungo tutto il percorso: dalla pubblicazione dell’offerta alla scelta finale.

 

Che tipo di dati possiamo raccogliere per avere un quadro della situazione più chiaro?

Per esempio, i siti e le piattaforme su cui si concentra la ricerca, gli annunci più letti, quelli che ricevono più application, quanto tempo un utente passa su una singola pagina web e, soprattutto, quanto velocemente la abbandona.

Questi sono tutti indicatori riconducibili all’esperienza che il candidato sta vivendo nel momento in cui è alla ricerca attiva di lavoro.

 

Perché è così importante conoscere ed analizzare questi dati e i comportamenti che ne derivano?

Beh, perché ci raccontano esattamente quali sono le aspettative dei talenti che vorremmo assumere, in che tipo di azienda scelgono di andare a lavorare, che cosa li attrae e cosa, invece, li fa desistere dal portare a termine un processo di selezione, sin dai suoi primissimi passaggi.

Questa visione, questa fotografia che scattiamo, quasta analisi preliminare che possiamo fare a beneficio dei nostri obiettivi di selezione, altro non è se non la Candidate Experience. E nessuna azienda può più far finta di non doverne tenere conto, perché è un approccio intrinseco nel cambiamento che stanno vivendo le Risorse Umane, un’evoluzione che non si può - e non si deve - fermare, ma, al contrario, si deve il più possibile assecondare, anticipare e integrare all’interno del processo di selezione.

Come spesso accade, restare ancorati a vecchi modelli e a schemi rigidi di selezione e valutazione delle candidature rischia di rivelarsi un’occasione persa, non voler prendere atto del cambiamento e della sua spinta positiva può far perdere competitività anche nella ricerca e nell’attrazione del talento, che sceglierà sempre l’azienda che risponde alla sua scala di valori.

 

Quali sono gli elementi che concorrono a rendere la Candidate Experience positiva?

Possiamo individuare abbastanza facilmente alcuni elementi che concorrono a rendere la Candidate Experience più o meno positiva. Alcuni di questi elementi sono strettamente legati all’approccio degli utenti online, altri invece hanno a che fare direttamente con le aziende e la gestione delle Risorse Umane.

Proviamo a riassumere alcune di queste caratteristiche, mettendo in luce ciò che serve per rendere l’esperienza migliore e, di conseguenza, creare maggiori occasioni di intercettare il talento giusto al momento giusto:

  • Qualità della navigazione: tanto più un sito è ben progettato, ci permette di trovare tutte le informazioni rilevanti, è funzionale sia da desktop sia da mobile, più facile sarà per un candidato scegliere di portare a termine la propria candidatura.
  • Candidate Journey: dedicare attenzione a come il target di candidature che vogliamo interecettare si comporta in ogni fase del processo significa conoscere le aspettative e potergli offrire esattamente ciò di cui ha bisogno.
  • Employer Branding: raccontare ai candidati chi è l’azienda, cosa fa, ma soprattutto qual è il rapporto con le persone che lavorano all’interno della azienda, qual è l’abiente lavorativo in cui si verrà inseriti crea un forte legame di appartenenza.
  • Processi agili: lunghi form, domande non del tutto pertinenti alla ricerca, difficoltà di caricamento dei file e, in generale, tutto ciò che viene percepito come una perdita di tempo allontana il talento da una candidatura.
  • Innovazione: spesso si cercano talenti in grado di pensare fuori dagli schemi, ma quanto le aziende per prime si distinguono con un processo di selezione altamente innovativo capace di attrrare chi può davvero essere “out of the box”?
  • Coerenza: la promessa che si fa dalle prime fasi delle selezione è importante e non passa inosservata negli step successivi. Essere fedeli a se stessi, alla propria storia, al proprio racconto, ai propri obiettivi è premiante.

Conclusioni

In conclusione, l’unica domande che dobbiamo farci è: voglio avere i migliori talenti nella mia organizzazione? Se la risposta è sì, allora la Candidate Experience è la strada da percorrere.

Oggi abbiamo le tecnologia, gli strumenti, le possibilità, la conoscenza e le capacità per essere dalla parte del candidato a beneficio di luoghi di lavoro migliori, più performanti, più attenti alle persone, più orientate al benessere e ai risultati. Oggi questo è il modo migliore per portare i nostri talenti in azienda e fare la differenza. Ci aspettano sfide importanti e implementare attività a supporto del processo di selezione è ora più che mai necessario.

Ultima modifica il 22/02/2022