A cura di E. Gesualdi, (partecipante del Master in Risorse Umane) 

 

Oggi più che mai, le aziende si trovano ad affrontare le sfide di un presente incerto, caratterizzato da rapide e incessanti trasformazioni, e di un futuro poco prevedibile. Essere veloci non basta più. Occorrono organizzazioni agili in grado di facilitare l’innovazione e il progresso, fronteggiare le sfide attuali ed essere più fluide nei cambiamenti richiesti dalla digital age. Sono necessarie nuove competenze in grado di anticipare le evoluzioni dei fenomeni, cogliere i segnali deboli e guardare il domani in un’ottica di miglioramento continuo.

In questo scenario la Metodologia Agile rappresenta il motore di cambiamento delle organizzazioni includendo fattori umani, processi e strutture in grado di promuovere l'agilità. Nasce nel 2001 nel mondo IT quando un gruppo di sviluppatori redige il Manifesto per lo sviluppo agile di software, un nuovo approccio caratterizzato da quattro aspetti chiave.

  • individui, interazioni e partecipazione al progetto, prioritari rispetto a processi e strumenti;
  • qualità del prodotto: disporre di un software efficiente piuttosto che di una documentazione esaustiva;
  • collaborare con il cliente anziché negoziare i contratti;
  • rispondere al cambiamento e non eseguire semplicemente un piano.

Il Manifesto si configura come mindset, un nuovo modo di pensare e agire, basato sui concetti di flessibilità, velocità e riduzione degli sprechi. Delinea un metodo che si pone come alternativa alle tradizionali soluzioni del project management “a cascata” (waterfall) che, anziché garantire la qualità del prodotto in modo sequenziale, promuove lo sviluppo e il test come processi continui e simultanei supportando più sequenze contemporaneamente. Un aspetto fondamentale è rappresentato dalla collaborazione tra diverse professionalità all’interno di team multidisciplinari con l’obiettivo di migliorarne reattività, produttività ed efficienza. L’intento non è quello di trasformare il personale in risorse agili bensì stimolarlo alla diffusione di strumenti agili per lo sviluppo del prodotto.

La Metodologia Agile è diventata un modello operativo per aziende appartenenti a diversi settori ed è stata estesa  a più operations, come quelle HR. Proprio da qui è nata l’espressione Agile HR, ossia l’applicazione dei principi di semplificazione e snellimento dei processi alla gestione delle Risorse Umane. È possibile parlare anche di HR Agile, facendo riferimento al modo in cui la funzione HR aiuta e supporta l’azienda a organizzarsi e strutturarsi in maniera moderna, ripensando a processi, servizi, strumenti e soluzioni che sfruttino le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dal digitale.

L’HR Agile facilita l’impresa nel suo flusso di lavoro giornaliero, la rende più adattabile all’ambiente di business esterno e consente un redesign delle dinamiche organizzative in modo da gestire le persone e le relative funzioni in maniera più olistica. Si parla di servizi sempre più human-centered, in grado di far sentire le persone integrate, realizzate e parti di un progetto, puntando a far vivere loro esperienze sempre migliori. La funzione HR diventa agente del cambiamento attraverso l’adozione di un diverso approccio gestionale e l’utilizzo di nuove soluzioni da parte di dipendenti, capi, candidati e fornitori. Le strutture e i modelli di servizio tendono ad essere sempre più ibridi e si assiste alla crescente nascita di nuovi mestieri e nuove competenze. Si lavora sempre più in team multidisciplinari e per progetti che adottano sistemi di feedback continui, di monitoraggio e condivisione costante dei risultati raggiunti. Le principali innovazioni includono: smart working, digital learning, crowdsourced feedback, performance management, social employer branding, digital onboarding, Artificial Intelligence.

L’Agile Recruiting, ad esempio, rappresenta una metodologia che non solo permetterà di ridurre al minimo gli errori e di lavorare in modo più efficiente ma anche di raggiungere numerosi benefici. Tra questi la possibilità di scommettere sulle diversità, lavorare sul personal branding, reclutare persone appassionate e che abbiano competenze soft e valori in linea con quelli dell’azienda. La funzione HR deve essere in grado di cogliere nelle persone competenze hard e soft proprie dell’approccio Agile e includerle nei processi di selezione, valutazione e qualificazione professionale. Di conseguenza, questo permetterà di strutturare un modello di competenze che nel tempo diventi un punto di riferimento. Il seguente modo di operare porta a ridefinire anche gli stili di leadership e di guida dei team, richiedendo capacità di motivare le persone e di stimolarle al miglioramento e alla crescita.

L’adozione della Metodologia Agile consente alle aziende di adeguarsi ai cambiamenti in modo attivo, stare al passo con le trasformazioni digitali e sociali, costruire nuovi modelli di business e soddisfare nuovi bisogni. Lo sviluppo di tale approccio va di pari passo con un cambiamento culturale, che consente di rispondere sempre meglio alle sfide delle organizzazioni moderne e di implementare soluzioni che riflettano le tendenze attuali dell’ambiente di lavoro.

Per approfondire

  • Corbucci, D. (2019). Agile project management. Overview delle principali metodologie Agile quali Scrum, XP, DSDM, Lean Software Developlment e guida all’esame di certificazione PMI-ACP. Franco Angeli: Milano.
  • Savell, J. (2019). Agile Project Management: A Beginner’s Guide to Agile Implementation and Leadership. Ebook: Amazon.
  • https://www.scrum.org/professional-scrum-competencies/evolving-the-agile-organization

​Questi ed altri temi sono affrontati nel Master in Risorse Umane.

Ultima modifica il 10/05/2021

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