Felicità e lavoro

Prima di iniziare è importante conoscere il significato e la definizione di "Felicità".

Deriva dal latino "felitas" che deriva dalla parola "felix" che significa "Fertile o "fecondo". La felicità è un momento di gioia e di realizzazione, uno stato emotivo che raggiungiamo soggettivamente da un numero infinito di cause che di solito sono legate alla motivazione e al benessere. Essendo questa soggettiva, dunque, possiamo dire che "la tua felicità non è la mia": non tutti noi ci sentiamo felici per le stesse cose o situazioni.

Cosa significa lavorare felicemente?

La felicità sul lavoro è sentirsi a proprio agio, trovare o avere un lavoro impegnativo e gratificante, appartenere a un gruppo motivato e produttivo. Sentimento di benessere e realizzazione che sperimentiamo quando raggiungiamo i nostri obiettivi, desideri, scopi, sentimenti di realizzazione di sé e dei nostri obiettivi e aspirazioni, è un momento permanente di soddisfazione in cui non ci sono sofferenze o cose che ci tormentano

Le persone hanno sempre avuto l'orientamento di seguire la felicità come obiettivo, come uno stato ideale e permanente da raggiungere, ma spesso sembra difficile per le situazioni contrarie ai nostri interessi e alla nostra tranquillità. Apparentemente la felicità non è permanente ed è composta da piccoli momenti che appaiono e scompaiono costantemente durante la vita.

Da un punto di vista psicologico parliamo di benessere soggettivo, cioè di un alto numero di soddisfazioni personali, sentimenti positivi e un basso numero di sentimenti negativi (Diner, 1984). Il benessere è una valutazione che l'individuo ha della propria vita in termini positivi, cioè la soddisfazione, e influisce anche sugli affetti positivi rispetto a quelli negativi considerando la felicità come una virtù.

Ora la questione importante è che il concetto di "felicità" sia associato al "lavoro". Un fatto interessante che vorrei citare è che "lavoriamo 56.000 ore e viviamo circa 700.000" (Durò,2009). L'obiettivo del nuovo millennio ed essere felici sul lavoro perché gran parte della nostra vita è dedicata a questo.

Per capire un po' di più il rapporto lavoro- felicità troviamo la psicologia positiva che ci dà delle conoscenze interessanti, analizzando le manifestazioni empiriche delle esperienze nelle emozioni positive (Trach e Ljubomirsky, 2006). Questo termine è difficile da definire perché la felicità è composta da varie circostanze (Zelenski, Murphy e Jenkins, 2008). Quindi andiamo alla filosofia: la felicità è una conseguenza del possesso di beni che sono amati.

Le persone aspirano a molti beni ma ce n'è sempre uno più importante chiamato "bene assoluto". Ad esempio se una persona ha come bene assoluto il successo sul lavoro, la felicità che si aspetta è ciò che fornisce il successo in questo. Ogni persona ha la felicità che desidera e diventa la persona che vuole essere, secondo il bene o i beni che ama.

Sei felice al lavoro? Come potresti esserlo? Perché ti alzi al mattino? Perché fai questo lavoro? Se trovassimo le risposte, queste ci aiuterebbero a condurre una vita più felice, più motivata e soddisfacente.

Poche persone affermano di essere felici tutto il giorno, a causa dello stress quotidiano, delle consegne last minute, dei progetti difficili, delle sfide impegnative, cioè dei fattori che influenzano le nostre emozioni. La felicità sul lavoro è semplicemente un’emozione che si verifica naturalmente quando i dipendenti svolgono le loro responsabilità quotidiane? O è qualcosa che può essere raggiunto con una leadership attiva in azienda? Solamente svolgendo le responsabilità quotidiane non otterremmo alcuna motivazione né raggiungeremo la felicità sul lavoro: questo modo di lavorare è già passato. Non ci sono più capi, ci sono leader che guidano e motivano un team di persone senza imporre le proprie idee. Un leader è fonte di fiducia, rafforza le persone, genera fiducia e rispetto, ispira, applica intelligenza emotiva, genera entusiasmo quando lavora, lavora pensando al futuro, stimola il gruppo riconoscendo il buon lavoro e lo sforzo del suo team.

La felicità sul lavoro può essere intesa come il modo per raggiungere il benessere dei dipendenti attraverso fattori che, mantenendoli in equilibrio, ci porterebbero alla felicità come: l'ambiente di lavoro, orari flessibili, salari, sviluppo di competenze, risorse, leadership, formazione, riconoscimento, benefici sociali, stabilità lavorativa, cultura corporativa. Tutti questi fattori sono l'arma più potente che un'azienda può avere per legare e trattenere il talento in un mercato del lavoro dove lo stipendio non è più una priorità, è solo un altro fattore. La felicita è un benessere psicologico per raggiungere traguardi e obiettivi, vale a dire un'autoconvalida che fa sentire che il dipendente sta usando bene le proprie competenze, abilità, conoscenze e attributi (Vasquez, 2015). 

La felicità sul lavoro gioca un ruolo importante nella produttività e nella qualità del lavoro: i dipendenti che sono felici fanno meno sforzo extra per sviluppare un compito, hanno maggiori probabilità di aiutare e collaborare con gli altri.

Possiamo attrarre e fidelizzare il talento attraverso la felicità sul lavoro?

Si! In questo modo raggiungeremo un nucleo lavorativo efficiente con un impegno verso l'azienda dettato da livello di benessere che la felicità produce. La felicità sul lavoro quindi migliora la qualità della vita dei dipendenti ottenendo, inoltre, miglioramenti nella salute, più empowerment, più libertà sul lavoro. Dimostrare apprezzamento per il lavoro genera meno assenteismo, migliora l'immagine dell'azienda, aumenta la motivazione, crea il sentimento di appartenenza, migliora i talenti, migliora la produttività, i servizi, le vendite e l'integrazione dei team di lavoro, aumenta la soddisfazione sul lavoro e rispetto tra i colleghi

Sapendo che la felicità è un'esperienza individuale non sarà mai possibile controllare tutti questi fattori che contribuiscono alla felicità sul lavoro, ma possono aiutarci a ottenere condizioni migliori per avere un lavoro felice. La felicità è un'opzione e un ambiente di lavoro sano e positivo è un buon punto di partenza: i benefici saranno visti in un lavoro di migliore qualità e con miglioramenti significativi nell'assunzione e nella fidelizzazione dei talenti.


Questi ed altri temi sono affrontati nel Master in Risorse Umane.

A cura di Marilisa Valencia Canessa  (partecipanti dell'Executive Master in Risorse Umane).

Ultima modifica il 12/11/2021

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