Il Team Building in azienda

Lo scopo della formazione aziendale è quello di preparare, accompagnare e seguire il cambiamento organizzativo e individuale attraverso il raggiungimento di obiettivi specifici come, ad esempio, preparare le risorse umane a svolgere nuovi compiti, acquisire maggiori responsabilità e acquisire ed adattare le competenze rispetto alle strategie e ai valori aziendali. Tipicamente tale processo viene realizzato attraverso alcune fasi come l’analisi dei bisogni, la progettazione, la realizzazione, il monitoraggio e, infine, la valutazione dei risultati ottenuti. Molte aziende prediligono l’utilizzo di metodologie di didattica attiva all’interno dei loro processi formativi: tali metodologie derivano dal mondo della formazione esperienziale, secondo tale modello l’apprendimento avviene attraverso l’esperienza, mettendo al centro l’individuo e il suo rapporto con il mondo che lo circonda. Secondo tale modello la formazione non deve essere concepita come un momento di assimilazione passiva ma come un’attività in cui il partecipante è protagonista e responsabile della costruzione della propria conoscenza, il formatore diventa un facilitatore dell’apprendimento, in un processo la cui finalità è l’interiorizzazione di nuovi schemi di comportamento da mettere in pratica in contesti diversi.

Quando si parla di formazione esperienziale è opportuno far riferimento a David Kolb e alla sua teoria degli stili di apprendimento. Kolb definisce l'apprendimento come un processo dove la conoscenza è creata attraverso la trasformazione dell’esperienza. L’apprendimento è visto come un processo circolare -learning cycle- articolato in 4 fasi sequenziali:

  • l’esperienza concreta;
  • l’osservazione riflessiva;
  • la concettualizzazione astratta;
  • la sperimentazione attiva.

Durante la prima fase, quella dell’esperienza concreta, i partecipanti verificano le proprie capacità ed abilità attraverso delle precise attività e simulazioni, a volte sotto forma di giochi. La seconda fase, quella dell’osservazione riflessiva si basa invece, sulla riflessione e sull’interpretazione delle sensazioni e dei comportamenti manifestatosi durante la prima fase, attraverso delle discussioni di gruppo. Alla riflessione segue la terza fase, della concettualizzazione astratta, che ha lo scopo di schematizzare dei concetti applicandoli a situazioni esterne, come quelle lavorative o personali, attraverso l’utilizzo di modelli e diagrammi. Infine, durante l’ultima fase, quella della sperimentazione attiva, si verificano le conoscenze e competenze acquisite in situazioni nuove attraverso simulazioni, questionari, case study e laboratori.

Tra le metodologie didattiche attive più utilizzate possiamo trovare il Circle Time, il Role Playing ed il Team Building.

  • Il Circle Time è considerato una delle attività didattiche attive più efficaci, in cui i partecipanti sono chiamati a partecipare a un dibattito su un argomento prefissato. Essi vengono disposti in cerchio, con un conduttore che ha il ruolo di sollecitare e coordinare il dibattito. Tale metodo facilita e sviluppa la comunicazione circolare, promuove la libera e attiva espressione delle idee, delle opinioni, dei sentimenti e dei vissuti personali e, infine, crea un clima di serenità e di condivisione facilitante la costituzione di un qualsiasi nuovo gruppo di lavoro o preliminare a qualunque successiva attività.
  • Il Role Playing consiste nel cercare di simulare dei comportamenti adottati generalmente nella vita di tutti i giorni. I soggetti devono perciò interpretare dei ruoli precisi sulla base di un copione fornito dal formatore. Questa tecnica ha l’obiettivo di far acquisire la capacità di immedesimarsi in ruoli diversi e comprenderne le peculiarità e i punti di vista.
  • Il Team Building nasce ufficialmente nel 1941 dal lavoro del pedagogo tedesco Kurt Hahn, questa metodologia educativa si è evoluta nel corso degli anni, conquistando una posizione di primo piano tra le metodologie formative utilizzate in ambito aziendale e di sviluppo delle organizzazioni. Si può affermare che, nello specifico, il Team Building abbia lo scopo di creare relazioni, di incrementare la collaborazione, facilitare la comunicazione, stimolare la creatività e far emergere la leadership.

Proprio le caratteristiche appena descritte hanno reso il Team Building una metodologia sempre più diffusa all’interno della formazione aziendale, spesso inclusa anche come processo di performance management indirizzato a sviluppare e potenziare le competenze trasversali dei dipendenti legate al lavoro di squadra. Esistono diverse attività di Team Building che possono essere svolte in qualsiasi realtà aziendale sia all’aperto che al chiuso, per citarne qualcuna: caccia al tesoro, escape room, escursioni, lezioni/gare di cucina in azienda, gare di softair, arrampicata, campeggio, rafting, viaggi aziendali e corsi di sopravvivenza.

A prescindere dalla metodologia prescelta per il Team Building in azienda, è bene seguire sempre alcune regole per fare in modo che sia percepita, da parte delle risorse umane, l’esistenza del team e di conseguenza far funzionare tale momento di formazione. Tra queste citiamo le più importanti:

  • Coinvolgimento: gli obiettivi di lavoro devono essere condivisi con tutti i componenti della squadra, che si sentiranno così più uniti e coinvolti;
  • Presenza di obiettivi comuni: è importante condividere con il team gli obiettivi da raggiungere e i risultati raggiunti, in questo modo ciascun componente del gruppo si sentirà realizzato nel perseguire un fine comune, ciò rafforzerà il senso di appartenenza al gruppo;
  • Divisione dei compiti: una cosa fondamentale per affrontare il Team Building nel modo giusto è suddividere i compiti e le responsabilità tra i componenti del gruppo e fare in modo che siano chiari a tutti, facendo sì che ognuno sappia qual è il proprio ruolo e cosa ci si aspetta da lui;
  • Creare un clima di fiducia: tutti i rapporti all’interno del gruppo devono basarsi sulla fiducia e sul rispetto reciproci;
  • Favorire l’espressione delle opinioni di tutti: spesso i membri di un team possono avere idee e visioni molto diverse su come svolgere un compito o un lavoro, ciò non deve essere visto come uno svantaggio, ma come un valore aggiunto che può favorire il lavoro di squadra e il raggiungimento degli obiettivi in un'attività di Team Building. È importante che tutti i membri della squadra riescano ad interagire ed esprimere la propria opinione nel modo giusto.
  • Responsabilizzazione dei membri del team: è importante che ognuno si prenda le proprie responsabilità senza scaricarle sugli altri. Ammettere eventuali errori commessi è il primo passo per migliorare.
  • Il successo di uno è il successo di tutti: per fare Team Building in modo corretto è importante non gratificare solamente i singoli membri del team che riescono nel raggiungimento degli obiettivi, occorre creare esperienze che generino successi collettivi.

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Bibliografia:

  • Kolb, D. A. (1976) The learning Style Inventory: Technical Manual, Boston, Ma.: McBer.
  • Macciocca Massimo L., Massimo R., “Gestione e Valorizzazione delle Risorse Umane”, 2019, Maggioli Editore.

Sitografia:

  • https://www.teamworking.it/team-building/
  • https://www.eclavoro.it/ciclo-kolb-modello-apprendimento-efficace/
  • https://www.diariodellaformazione.it/editoriali/metodologie-didattiche-attive-efficaci/
  • https://www.axepta.it/team-building-aziendale-come-funziona/
  • https://www.teambuilder.it/teambuilding-uno-strumento-miglioramento-continuo/
  • https://www.teambuilding-experience.it/le-origini-del-team-building-e-i-suoi-sviluppi-la-metafora-sportiva/

A cura di G. Telesca, I. Trevenzoli, M. Davide (partecipanti dell'Executive Master in Risorse Umane)

Le strategie, le tecniche e i temi dedicati alla Formazione del Personale sono affrontati nei Master in Gestione del Personale di MELIUSform Business School

Ultima modifica il 30/04/2020

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