I benefit più utilizzati per migliorare motivazione e performance

Un'azienda sana e di successo non può fare a meno, per essere e mantenersi tale, di dipendenti appagati e soddisfatti del proprio ambiente di lavoro i quali, a loro volta, possono risultare un'utile leva strategica per attrarre nuove risorse di talento. In altri termini, la possibilità di distinguersi dai propri competitor anche grazie al welfare aziendale rappresenta sempre più spesso, soprattutto per medie e grandi imprese, un modo essenziale per attrarre capitale umano di valore, da un lato, e favorire la retention di risorse valide, dall'altro.

In questa prospettiva, il clima e l'ambiente di lavoro, la qualità delle relazioni interne in azienda, la motivazione dei dipendenti e il livello di coinvolgimento dei dipendenti, rappresentano solo alcuni dei risultati tangibili di come il welfare aziendale possa favorire la promozione del benessere aziendale, della stabilità dell'azienda e quindi del miglioramento della quantità e della qualità del lavoro svolto in essa. Diversi studi dimostrano come l’erogazione di servizi di welfare aziendale aiuta a stabilire un rapporto positivo di fiducia tra l'azienda e il dipendente, aumentando la motivazione e il senso di appartenenza di quest'ultimo.

Parlando, dunque, di politiche di welfare si vuole far riferimento a tutta quella serie di benefit volti ad incrementare il benessere del lavoratore. Molteplici sono i benefit che l'zienda può erogare; sicuramente quelli più utilizzati sono i cosiddetti buoni pasto, anche conosciuti come "ticket restaurant". Questi sono dei biglietti, elettronici o cartacei, che il datore di lavoro concede ai suoi dipendenti per la pausa pranzo in ristoranti e supermercati convenzionati. Il momento del break ha un effetto positivo sull'intera giornata di lavoro, aumenta la motivazione e il benessere del personale e migliora anche l'efficienza, in termini di produttività.

Quando un'azienda pone la qualità della vita dei dipendenti al centro della sua cultura, da un lato, diventa stimolante per coloro che ne fanno già parte, contribuendo ad aumentare i livelli di fidelizzazione, dall’altro, acquisisce una migliore immagine diventando attraente per tutti i possibili candidati.

Nella gestione dei buoni pasto, si distinguono 4 soggetti diversi:

  1. L’azienda che li emette e li vende ai datori di lavoro;
  2. Le aziende pubbliche e private che li comprano e li consegnano ai dipendenti;
  3. I lavoratori che li adoperano nei negozi convenzionati;
  4. Gli esercizi commerciali che li accettano.

Possono ricevere buoni pasto tutti i dipendenti a busta paga, che siano a tempo indeterminato, determinato, part-time, o con contratti atipici. Il dipendente riceve un blocchetto di buoni pasto da spendere negli esercizi affiliati, i quali ritirano i buoni come corrispettivo di pagamento. Il buono va speso interamente e non dà diritto a resto.

Esistono due diverse tipologie di buoni pasto. Più precisamente, i ticket restaurant possono essere: cartacei o elettronici, quest’ultimi funzionano come una carta prepagata. 

L’azienda non è obbligata ad erogare i ticket restaurant a meno che una diversa designazione sia inclusa nel contratto collettivo di una determinata categoria. Inoltre, i datori di lavoro possono inserire buoni pasto come benefit per i dipendenti nei contratti di lavoro, anche se non sono previsti nel CCNL di riferimento.

Un’azienda che sceglie di acquistare buoni pasto per i propri dipendenti ha il vantaggio di fornire un servizio che è totalmente deducibile e non è considerato reddito di lavoro. Di conseguenza, per i buoni cartacei la soglia di esenzione è di 4 Euro, mentre per quelli elettronici è di 8 Euro (soglie aggiornate dalla Legge di Bilancio 2020). Inoltre è un servizio sostitutivo di mensa e un sostegno importante al reddito familiare, senza che l’azienda incorra in spese accessorie recuperando il valore in termini fiscali.

Dal punto di vista del datore di lavoro, ci sono molti motivi per cui è necessario valutare l'opzione di fornire buoni pasto per i dipendenti, a partire dai benefici che questo vantaggio condivide con tutte le politiche di welfare che l'azienda può introdurre per soddisfare la popolazione aziendale. Pertanto, si parla di una maggiore fidelizzazione dei collaboratori, di una maggiore produttività e di una migliore atmosfera lavorativa nell'azienda, ma esistono anche particolari vantaggi associati all'introduzione del sistema dei ticket per la ristorazione.

Possiamo concludere affermando che:

  • i buoni pasto, in primo luogo, possono far risparmiare ai datori di lavoro i costi di gestione delle pause pranzo. In effetti, anche le società che non dispongono di una mensa aziendale forniscono ai dipendenti indennità, che vanno direttamente in busta paga e contribuiscono al calcolo del reddito da lavoro, quindi sono sottoposte a tassazione, il che è l'opposto della situazione che avviene con i ticket.
  • si tratta, inoltre, di un sistema che garantisce anche un certo grado di flessibilità, che è fondamentale per il raggiungimento collettivo di obiettivi di crescita sul luogo di lavoro.

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SITOGRAFIA:

  • https://www.buoni-pasto.it
  • https://www.laleggepertutti.it
  • https://www.blogunisalute.it
  • https://www.pensionielavoro.it

A cura di G. Cerenzia, N. Costanzo, L. Palmariggi e F. Tumore (partecipanti dell'Executive Master in Risorse Umane, dell'Executive Master in Direzione del Personale e dell'Executive Master in Amministrazione del Personale)

I temi dedicati ai servizi di welfare aziendale e alle politiche retributive sono affrontati nei Master in Gestione del Personale di MELIUSform Business School

Ultima modifica il 08/07/2020

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