Diventare formatore

La formazione ha sempre avuto un ruolo determinante nel processo evolutivo di qualunque attività ed una parte strategica essenziale per il costante aggiornamento e miglioramento delle risorse umane di qualsiasi azienda, attività professionale e business in generale. 

Una forza lavoro ben formata è più produttiva ed efficiente, ed ha meno probabilità di incorrere in incidenti o errori durante l’attività quotidiana. Un'adeguata preparazione può anche contribuire a ridurre il turnover e migliorare le prestazioni professionali, favorendo un senso di appartenenza all’impresa. E’ inoltre un investimento che ripaga nel tempo, in quanto i benefici di continui aggiornamenti e delle tecniche più recenti, alla fine, si riflettono nel conto economico delle imprese.

Per tutti questi motivi, è evidente che la professione di formatore svolge un ruolo vitale nell'aiutare le aziende, i liberi professionisti, i lavoratori autonomi ad avere successo.

Vediamo adesso quale è il ruolo del formatore, le caratteristiche che deve possedere e le attività che deve svolgere. 

La professione del Formatore. Vediamo di cosa si occupa!

Il formatore è un dipendente o un professionista che ha il compito di formare o aggiornare diverse tipologie di lavoratori. Questa figura può svolgere la sua attività a favore di un’azienda, di un libero professionista, di un lavoratore autonomo oppure può ricoprire la figura di formatore di formatori.

Quali sono le caratteristiche che distinguono le diverse categorie? 

  1. Il formatore aziendale lavora prevalentemente per l’imprese e forma i dipendenti su diverse aree tematiche, a seconda dei dipartimenti e delle divisioni di appartenenza. Il formatore può essere interno, se dipendente anch’esso dell’azienda oppure esterno, freelance o consulente in società terze. Collabora con i manager per identificare le esigenze di formazione e poi progetta i programmi che le soddisfano. Il processo può essere erogato di persona o online e spesso include un mix in presenza e a distanza. Oltre a progettare e sviluppare programmi di formazione, valuta anche i risultati e formula raccomandazioni per migliorarli.
  2. Il formatore per liberi professionisti e lavoratori autonomi svolge un compito molto similare al precedente ma, in quest’ultimo caso, lavora principalmente come freelance o presso una società di formazione specializzata. Questa tipologia di formazione normalmente è piuttosto tecnica, anche se è sempre più frequente la richiesta di determinate soft skills correlate alla tipologia di lavoro esercitato. 
  3. Il formatore di formatori. In un contesto di forte competitività anche l’aspirante formatore deve possedere delle competenze di qualità e un processo di apprendimento dedicato. Il formatore di formatori, figura che deve detenere una notevole esperienza sul campo e importanti doti comunicative, ha il delicato compito di formare i formatori. 

Un buon formatore deve avere una solida base di competenze. 

Soprattutto le soft skills sono importanti per creare un'esperienza formativa coinvolgente e piacevole, come la comunicazione dei concetti, la capacità relazionale e l’approccio alle modalità di presentazione che accrescano l’engagement. Le competenze tecniche, invece, sono essenziali per garantire l'efficacia della formazione, come lo sviluppo degli obiettivi di apprendimento, la progettazione delle attività e la verifica dei risultati. 

Il formatore deve essere anche in grado di gestire un'aula, mantenendo i discenti sempre attenti ed impegnati, creare un rapporto con gli ascoltatori e capire le loro esigenze, adattando il suo stile di insegnamento di conseguenza. Un formatore che è in grado di combinare entrambi i tipi di competenze avrà maggiori probabilità di creare un programma di formazione efficace.

Opportunità e carriera nel mondo del lavoro 

L’inquadramento professionale del formatore può risultare piuttosto differente, a seconda che svolga la sua attività a tempo pieno in azienda, come libero professionista, o consulente freelance attivo nelle agenzie e nelle scuole addette alla formazione in modo autonomo.

Il formatore in azienda è di norma un dipendente di una specifica divisione, in caso di multinazionali o grandi imprese, oppure è inserito nell’area delle risorse umane. Spesso il formatore decide di lavorare per una società di formazione o business school, oppure come consulente freelance offrendo il proprio servizio in modo autonomo e flessibile a diversi clienti, società o professionisti. 

Percorso di studi. Devo seguire un Master? 

Per intraprendere la carriera di formatore è meglio aver frequentato un Corso di Laurea e successivamente un Master dedicato. Negli ultimi anni molte Università hanno reso disponibili specifici percorsi di apprendimento ed in particolare l’indirizzo di studio rivolto alla “Formazione e sviluppo delle risorse umane”.  Avere comunque seguito un iter accademico diverso non preclude di fatto la possibilità di diventare formatore. Anche in questo ultimo caso è necessario integrare le proprie conoscenze con il giusto Corso o Master in formazione.

Ma quali sono i Corsi o Master davvero utili per diventare formatore? L’offerta è molto ampia e la jungla dei corsi è fitta. Vediamo quindi le caratteristiche necessarie per il vostro iter decisionale. 

Come scegliere un corso o un master in formazione

Per prima cosa controllate la storia della Business School alla quale volete affidare il vostro percorso formativo. Deve essere seria e di qualità. Avere un background consolidato, essere riconosciuta dalla comunità aziendale o professionale e possedere una struttura che garantisca assistenza e disponibilità in ogni momento del vostro apprendimento. 

Il programma è poi fondamentale. Deve essere dettagliato e spiegato in modo approfondito. Strutturato e chiaro. Deve racchiudere tutte le aree di competenza necessarie per il vostro apprendimento e deve essere presentato da una docenza di qualità, con esperienza pratica e lavorativa di valore. 

Ma come sapere se un “teacher” è di livello ed ha la seniority adeguata? Controllate il curriculum a disposizione, cercate informazioni, recepite i feedback di altri studenti che, come voi, si sono posti le stesse domande. Oppure controllate le recensioni di chi ha già seguito il Corso o Master.

Considerate la presenza di un Work Project finale, che vi permetterà di applicare quello che avete imparato e valutate la user experience che vi propongono. Esiste un Campus Virtuale, una community, un’assistente che mi aiuta e così via.

Infine, valutate il materiale tecnico a disposizione. E’ necessario che siano presente, in un valido format, alcuni elementi imprescindibili come: test di autovalutazione, slide, dispense, video integrativi, link ipertestuali di approfondimento, possibilità di recuperare le lezioni in streaming o on demand, ecc.

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Ultima modifica il 28/07/2022