Trasformazione Digitale: un paradigma che interessa tutta l'azienda

Sempre più spesso e soprattutto negli ultimi anni si parla di “trasformazione digitale”, un paradigma che interessa trasversalmente tutta l’organizzazione aziendale. Indica un insieme di cambiamenti prevalentemente tecnologici, culturali, organizzativi, sociali, creativi e manageriali associati con le applicazioni di tecnologia digitale in tutti gli aspetti della società umana. È un viaggio con molteplici obiettivi con i quali bisogna intermediare, puntando ad un'ottimizzazione continua tra processi, divisioni e l'ecosistema aziendale, nel quale bisogna costruire le giuste connessioni tra front-office e backoffice. Ed è proprio, “costruendo ponti” e non perdendosi per strada nessuno, che si può avere successo nel percorso di digital transformation.

Nonostante sia una tematica attuale la trasformazione digitale è un argomento di cui si parla già da vent’anni, ma con il passare degli anni il suo significato è cambiato. Inizialmente il termine “digitalizzazione” faceva pensare al passaggio dei dati dal cartaceo al digitale, aspetto sicuramente importante ma che non coglie il vero significato di questo processo di trasformazione. Una strategia di digital transformation ha come obiettivo quello di creare le capacità, all’interno dell’organizzazione, di sfruttare appieno le possibilità e le opportunità delle nuove tecnologie e il loro impatto nel modo più rapido, migliore e innovativo. Così quando le aziende iniziano a capire come sfruttare al meglio la tecnologia per ottenere un vantaggio competitivo, il percorso di digitalizzazione subisce un’accelerazione tale da rendere l’esigenza di adattarsi e rimanere sempre più competitivi. La trasformazione digitale non è più un’opzione. È ormai l’imperativo per ogni realtà aziendale, grande, media o piccola. È proprio la trasformazione digitale quella che devono rincorrere i Manager per rimanere competitivi in un mondo che si muove sempre più velocemente tra vecchie e nuove forme di comunicazione.

Molte sono le aziende che hanno seriamente abbracciato l’innovazione e stanno assaggiando tutte le opportunità che offre. D’altra parte, sono ancora tante le piccole e medie imprese che restano ai margini di questa trasformazione epocale. Probabilmente l’ostacolo di molte aziende è di focalizzarsi su prerogative sbagliate. Il successo della trasformazione digitale in Italia, come nel mondo, dipende molto più dalle persone e dai processi aziendali che dalla tecnologia. L'Italia è il secondo paese manifatturiero in Europa e la Industry 4.0 è un fenomeno che tocca da vicino anche le imprese del nostro Paese, impegnate a vario titolo nel viaggio verso la fabbrica intelligente, un viaggio che non può che avvenire attraverso l'adozione delle tecnologie digitali. La maggior parte delle imprese ha già in corso piani di digitalizzazione in chiave Industria 4.0, ma per lo più progetti a bassa complessità, più raro trovare imprese che coinvolgono l’intera catena del valore, compresi fornitori o clienti. I dati si rilevano dall’indagine di Boston Consulting Group e Ipsos “Il futuro della produttività. Diffusione e impatto di Industria 4.0”.

Molte sono le imprese che hanno messo in pratica progetti basati su Industria 4.0, poche, invece, quelle che incentivano progetti ad elevata tecnologia o che non hanno nessuna intenzione di metterla in atto, non usufruendo, in questo modo, dei possibili benefici che potrebbe apportate. Quando un'organizzazione inizia un percorso di digital transformation si rende conto di aver bisogno di set di competenze diverse da quelle tradizionali, per soddisfare le esigenze del cambiamento tecnologico. Per una efficace trasformazione digitale, l’innovazione deve essere bilanciata con una solida struttura manageriale che mantenga il controllo. Le proposte devono essere supportate dalla effettiva capacità di ottemperare alle richieste. È necessaria una attenta valutazione di rischi e benefici e per ciascun progetto è fondamentale prevedere budget, risorse, opportunità e sfide associate. Gli strumenti digitali giusti hanno un ruolo essenziale nella gestione del processo di trasformazione digitale. Non è sufficiente il semplice utilizzo di  sistemi e tecniche legate all'innovazione, queste devono essere adoperate nella giusta maniera per essere efficienti. Solo così potrà migliorare la capacità interna di mantenere gli sforzi necessari alla trasformazione in modo che sia favorevole per il business. Inoltre, è fondamentale avere una gestione centralizzata che tenga sotto controllo lo stato di avanzamento di lavori e progetti.

In questo modo, sarà sicuramente più semplice capire da dove si è partiti, dove si è e quanto è distante l’obiettivo, facendo sì che rimangano elevati il livello di trasparenza e di comunicazione tra le parti interessate e incluse all’interno di ogni progetto. La capacità di implementare le tecnologie in modo scorrevole ed efficiente permetterà alle aziende di rimanere al passo con i tempi e di affermarsi come leader nell’era digitale. Focalizzare l'attenzione su persone e processi, oltre che su prodotti e strumenti, è di vitale importanza per assicurarsi di avere a disposizione le risorse umane necessarie per gestire e supportare le novità. In questa ottica ogni azienda potrà aprirsi con successo alla trasformazione digitale.

In questo scenario, per le aziende, diventa fondamentale investire nella formazione, migliore strategia per valorizzare il capitale umano. Anche perché, a frenare l’interesse dei giovani verso il lavoro in fabbrica è l’idea che questo sia poco creativo e tecnologicamente arretrato. Ecco perché non c’è trasformazione digitale senza giuste competenze e questo riguarda non solo il manager, ma tutte le persone facenti parte dell’organizzazione. Parecchie realtà aziendali in Italia hanno una struttura rigida, chiusa, piramidale e nonostante abbiano un modello di business consolidato che permetta loro di sopravvivere ai cambiamenti repentini di mercato, potrebbero comunque subire delle perdite a causa di variabili esterne non controllabili. Ecco che, non è progettando un’app o ristrutturando il sito web che si intraprende un percorso di digital transformation ma, è necessario investire, in particolar modo sullo sviluppo e sulla formazione di nuove figure professionali e sul rinnovo, dal punto di vista digitale, delle soft skill. Trasformare le persone per innovare. In questo modo la qualità del lavoro dei dipendenti subisce miglioramenti e viene implementata una maggiore semplicità nei processi decisionali. L’organizzazione deve necessariamente avere una visione completa del futuro dell’azienda, delle persone al suo interno, dei suoi clienti e del mercato di riferimento. Non è sufficiente cambiare in base a come tira il vento. La prima tappa del cambiamento deve essere quello mentale e solo successivamente si potrà produrre una road map che permetterà di esaminare e definire le fasi da seguire nel processo di digitalizzazione, processo che apporta benefici solo se le tecnologie saranno integrate nel processo che farà emergere il vero potenziale e trasformare intere organizzazioni.

La digitalizzazione sta cambiando rapidamente diversi processi nell’ambito dell’economia aziendale ed è necessario, per le imprese, essere al passo con il processo. In questo momento, l’utilizzo di sistemi digitali appare come il modo migliore per raggiungere un vasto numero di persone ed espandere il proprio brand, tenendo ben presenti le difficoltà che questo processo può comportare. Munirsi di piattaforme online o applicazioni per cellulari non è più una scelta ma quasi un obbligo per un’impresa che voglia mantenersi competitiva e attenta sul mercato. Innegabilmente ci stiamo muovendo verso un modo completamente nuovo di intendere l’economia, il marketing e la comunicazione con il cliente rendendo necessario un adeguamento e un costante sviluppo da parte di aziende interessate a mantenersi sulla cresta dell’onda.

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Sitografia:

  • http://www.pmi.it
  • http://www.ilsole24ore.com
  • http://www.mirkocuneo.it
  • http://www.spremutedigitali.com
  • http://www.digital-leaders.it

A cura di G. Cerenzia, N. Costanzo, L. Palmariggi e F. Tumore (partecipanti dell'Executive Master in Risorse Umane, dell'Executive Master in Direzione del Personale e dell'Executive Master in Amministrazione del Personale)

Ultima modifica il 14/04/2020

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