Acquisire nuove competenze, soprattutto in ambito manageriale è ormai una reale esigenza di molte PMI italiane, che intendono ampliare il loro business, puntando conseguentemente ad uno sviluppo che sia anche interno all’azienda. E’ opportuno quindi ragionare su forme sostenibili da contesti imprenditoriali medio piccoli, sia a livello organizzativo sia economico. E’ ormai da tempo che si è accreditata la figura del Temporary Manager, colui in grado di gestire le fasi strategiche di un processo aziendale in un arco di tempo definito. La sua presenza è full time all’interno dell’azienda ed il suo ruolo si lega per lo più a figure di staff che necessitano di una guida operativa. E’ un approccio che ha forti benefici in ottica di sviluppo di un’azienda, sebbene non aderisca ancora completamente alla richiesta di “flessibilità” e “leggerezza” economica invocata da molte PMI.

Quindi, accanto al management tradizionale, al temporary manager ed alle figure consulenziali classiche (consultant, advisor) si sta aggiungendo una nuova professione, declinazione delle precedenti, che tuttavia si differenzia per alcuni importanti elementi. La nuova figura professionale, che trova ormai un’ampia diffusione all’estero (soprattutto nei contesti anglosassoni) ma tarda ad introdursi in Italia (almeno fino ad oggi), è quella del Fractional Manager. La differenza tra quest’ultimo e il Temporary Manager risiede proprio nella “sostenibilità dell’investimento” da parte delle PMI, le quali, in virtù dell’innovativa tipologia contrattuale, possono accedere a competenze di alto livello, del professionista-manager in una modalità flessibile (potremmo dire quasi “ad ore”), con il risultato di vedere quelle stesse competenze velocemente trasferite, sotto il profilo organizzativo, a coloro che sono già “alla guida” dei processi strategici in azienda.

Un dato interessante, che conferma questa precisa esigenza delle PMI italiane, proviene dalla “survey 2022” condotta in forma congiunta da Leading Network e IIM-Institute of Interim Management Italy, in cui emerge in Italia il dato crescente di percentuale (+8%) di incarichi manageriali a tempo pieno e la stabilizzazione degli interventi part-time rispetto agli anni precedenti.

In che ambito le PMI hanno maggiore necessità di supporto?

La risposta arriva direttamente dalle funzioni della supply chain, della produzione o della divisione commerciale, senza contare che, dal punto di vista strategico, le due aree da cui si dovrebbe partire per generare efficentamento e qualità sono proprio l’HR ed il Finance.

Con riferimento all’area HR, è molto comune, che vi sia nelle PMI una miopia di pensiero solo sulle attività “core” e sulle figure professionali/manageriali che le gestiscono, quando sarebbe altrettanto fondamentale posare lo sguardo anche sulla gestione delle risorse umane, spesso elemento chiave di successo di molte aziende, se ci fosse una figura manageriale “ad hoc” capace di tradurre la visione strategica della proprietà (share holder) con la valorizzazione del personale interno.

Quali sono le competenze soft e tecniche di un HR Temporary o HR Fractional Manager?

Ricoprire tale ruolo richiede sicuramente una seniority nel settore HR. Ma si deve trattare solo d’esperienza? In verità oltre al necessario background devono unirsi anche determinate competenze soft, da un lato, e tecniche, dall’altro.

Competenze soft. Un HR Temporary o Fractional Manager dovrebbe intervenire nelle PMI come se fosse un “advisor del cambiamento”. Per questa ragione sono necessarie delle soft skill molto vicine a quelle di un “coach”, capace di ascoltare, restituire feedback e promuovere il cambiamento nell’impresa, orientandola verso lo sviluppo delle potenzialità e il raggiungimento di risultati.

Competenze tecniche. L’ HR Temporary o Fractional Manager deve saper gestire con facilità elementi di project management, anche in forza dei nuovi processi di digitalizzazione e di Employee Experience Design, e muovere con destrezza nell’ambito dei processi di HR planning e HR budgeting, per definire sistemi di valutazione ed incentivazione coerenti con la nuova cultura aziendale e gli obiettivi di business.

In sintesi, i benefici che ottiene una PMI che ingaggia un HR Temporary o Fractional Manager possono racchiudersi in due sole parole: “competenze agili”. In musica l’agilità è proprio la capacità di eseguire lo “spartito” con proprietà e naturalezza una rapida successione di note musicali; la stessa capacità potrebbe essere metaforicamente richiesta, per il giusto tempo, ad una figura professionale di questo tipo che sappia far eseguire i compiti e le mansioni aziendali, con altrettanta “proprietà e naturalezza”, alle risorse umane impegnate nel processo di trasformazione e sviluppo, motivandole a fare di più e meglio.

Diventare un HR Temporary o Fractional Manager costituisce oggi un’ottima opportunità professionale soprattutto per coloro che hanno maturato un periodo prolungato di esperienza nella gestione dei processi HR e desiderano affrontare nuove sfide in nuovi contesti, come le PMI. Diventa in questi casi importante anche intraprendere una formazione specialistica capace di trasferire non solo il know how ma anche di supportare il cambiamento professionale richiesto per questi ruoli nelle PMI, facendo unitamente attenzione al percorso di carriera e alla sana vitalità di chi si anima nello sposare nuovi progetti.

Tutti i prezzi sono da intendersi IVA esclusa

Ultima modifica il 27/06/2022